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La tradizione racconta che i mala, composti dai semi di Rudraksha, siano oggetti con un alto potere protettivo, che donano fortuna a chi li indossa e che possiedano poteri soprannaturali. Sanno preservare le persone da pensieri e azioni impure.
Noi oggi potremmo dire che hanno la capacità di influenzare noi e la nostra vita, a livello energetico, in maniera positiva.
Il nome Rudraksha ha un’etimologia sanscrita: deriva dal termine Rudra, uno dei nomi del dio Shiva, secondo la cultura induista e dal termine aksha che significa occhi.
La mitologia racconta che questo particolare albero da cui si ricavano i semi arrivi direttamente dalle lacrime degli occhi di Shiva. Queste lacrime arrivano dopo una meditazione profonda sulla salvezza del genere umano.
Per millenni il corpo di saggi e asceti fu adornato con questi preziosi semi. Tra le medicine millenarie alternativa, la medicina ayurvedica ci parla dei semi di Rudraksha, mettendo in evidenza le loro proprietà elettromagnetiche ed energetiche, che portano influssi positivi al cuore, al sistema nervoso e alla pressione sanguigna.
A livello mentale, sono utili per diminuire i livelli di stress, donare calma, ridurre la stanchezza e l’ansia.
In diverse religioni orientali, vi è la forte credenza che questi semi contengano un’energia protettiva, capaci di guidare, di chiarire i pensieri, di canalizzare le preghiere.

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